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Maestà, il popolo ha fame!
15 Ott 2023

Maestà, il popolo ha fame!

Post by Valentina Larcinese

Si narra che quando alla regina di Francia Maria Antonietta d’Austria venne detto: “Maestà, il popolo ha fame!” lei rispose “Dategli delle briosche!”. Pare questo aneddoto rientri nella sfera della leggenda piuttosto che della storia. Ma non è questo il punto. La questione è: come risponderebbe un’ape regina se le dicessero “Maestà, il popolo ha fame!”?

Innanzitutto, non risponderebbe perché l’alveare gestisce in modo collettivo, democraticamente stando alle parole di Thomas Seeley, queste situazioni.

Va bene. E allora come risponde la colonia ad un simile scenario?

Innanzitutto l’alveare si attiva per cercare fonti di approvvigionamento. Talvolta trova fonti nettarifere degne di essere bottinate, altre volte l’opzione valida è il saccheggio: una soluzione tanto pratica, quanto pericolosa.
Un’ ape che rientra con un carico di miele saccheggiato, in apparenza, ha fatto un doppio guadagno: il miele è un prodotto finito, che non deve essere elaborato come invece accade con il nettare. Inoltre per ottenere un carico di miele la bottinatrice di serve di un unico “punto di approvvigionamento”, mentre per ottenere un carico di nettare deve visitare un certo numero di fiori diversi. Ma tutto questo ha un costo. Quale? Quell’unico punto di approvvigionamento spesso è un’arnia con una famiglia debole o morta o è stata abbandonata dalla colonia.

Il Sacco di Roma – Francisco Javier Amérigo y Aparici, Public domain, da Wikimedia Commons


Se la colonia è in grado di difendersi, la saccheggiatrice potrebbe anche soccombere all’attacco delle guardiane che sono capaci di capire le intenzioni di chi tenta di entrare in casa. Qual è il processo alle intenzioni a cui le guardiane sottopongono una probabile saccheggiatrice?

Non appena un’ape atterra in prossimità dell’ingresso, la guardiana rapidamente si avvicina e senza perdere tempo verifica, attraverso i sensori olfattivi delle antenne, se appartiene alla colonia attraverso l’analisi del suo profilo cuticolare. Sostanzialmente un check point. I segnali che definiscono il profilo cuticolare hanno sia una componente ambientale che una componente genetica, acquisiti all’interno dell’alveare attraverso la cera che compone i favi.

Il compito delle guardiane, quindi, è confrontare l’odore delle api che atterrano con quello presente nell’alveare. Sostanzialmente un’unità cinofila a sei zampe, due antenne e quattro ali! Siccome l’odore di una colonia può cambiare, ad esempio quando una regina è sostituita, le guardiane aggiornano costantemente i loro protocolli di riconoscimento dei profili cuticolari e accettano le api attraverso comparazione e somiglianza degli odori.

Ma torniamo all’ingresso dell’arnia. Le api guardiane che si trovano lì assumono una particolare postura: stanno sulle due paia di zampe posteriori, le zampe anteriori sono alzate e le antenne protratte in avanti. Fanno accedere tranquillamente i membri della colonia e chi non appartiene alla colonia viene accettato se, oltre a possedere il generico odore di ape, si dimostra non aggressivo e sottomesso ad una sorta di maltrattamento. Avere con sé del cibo favorisce l’ingresso. Opportuniste!  Scatta l’allarme, attraverso il rilascio del feromone d’allarme, se l’ape non si dimostra docile o se si è in presenza di un intruso non riconducibile ad un’ape.

E sull’altra linea del fronte cosa accade?

Le api che si preparano ad attaccare sono riconoscibili ancora prima che atterrino: hanno un caratteristico volo ondeggiante, si muovono davanti e dietro l’alveare nel tentativo di avere l’opportunità di intrufolarsi senza essere notate dalle guardiane.

Dal canto loro, le guardiane si lanciano immediatamente sulla saccheggiatrice non appena atterra: se questa riesce a fuggire riprenderà il suo volo ondeggiante, altrimenti se viene fatta prigioniera inizia una lotta corpo a corpo a colpi di pungiglione.

Se la colonia invece non è in grado di difendersi perché già fiaccata dai patogeni o addirittura è morta o andata via, allora il saccheggio è una roulette russa: a casa oltre al cibo faranno il loro ingresso diversi potenzialmente virulenti patogeni.

Continua…

Immagine di copertina Di Élisabeth Vigée Le Brun – qwHgKqLoAQb9FQ — Google Arts & Culture, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13398897

Per la bibliografia si rimanda alla prossima puntata!

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