Logo
Etciù… Salute! – Parte 2
18 Ago 2023

Etciù… Salute! – Parte 2

Post by Valentina Larcinese

Continua l’esplorazione di come le api tentino di gestire sciagure e sciagurette sanitarie. Se vi siete persi la puntata precedente, ecco a voi il link

Nel corso della sua storia evolutiva l’ape mellifera ha avuto a che fare con diverse sciagure che le hanno consentito di sviluppare diverse strategie immunitarie. Una di queste è la divisione di due aree operative e la creazione di una barriera virtuale all’ingresso dei patogeni: le bottinatrici che interagiscono con l’ambiente esterno occupano le aree in prossimità dell’ingresso, mentre gli spazi più interni sono riservati alle api giovani che si occupano, tra le varie possibili mansioni, della regina e della covata. In questo modo si tenta di minimizzare la frequenza di interazioni tra mondo esterno e interno e tentare di “segregare” i patogeni e i loro possibili vettori.

In passato gli apicoltori avevano avuto a che fare con diversi parassiti meritevoli della luce della ribalta — Acarapis woodi o acaro delle trachee e Braula coeca o pidocchio dell’ape — ma nessuno come la varroa era riuscito a mettere in scacco api e apicoltori.

Il suo arrivo e la sua diffusione hanno causato una serie di notevoli cambiamenti di comportamenti sia da parte delle colonie di api e che degli apicoltori. Per esempio, è stato dimostrato che la presenza della varroa:

  • influenza l’attività di cura della covata,
  • accelera i passaggi del polietismo producendo una precoce attività di bottinamento,
  • riduce le capacità di orientamento delle bottinatrici così da incrementare il fenomeno della deriva.

Inoltre la varroa influenza l’utilizzo degli spazi all’interno dell’alveare e le interazioni sociali. Colonie ai ferri corti con la varroa, cioè che presentano un’alta infestazione di varroa, mostrano il cambiamento di tratti associati all’immunità sociale sia a livello individuale che di colonia.

In un interessante studio italiano del 2021 si è indagato su quattro questioni determinate dalla pressione esercitata dalla varroa:

  1. le bottinatrici potrebbero cambiare l’utilizzo degli spazi interni dell’alveare spostando l’esecuzione delle danze nelle zone periferiche e quindi lontano dalla camera di covata
  2. le api potrebbe preferire fare l’allogrooming al centro della colonia, nell’area in cui si trova la covata nascente dove le api emergenti portano fuori anche i nuovi individui della varroa
  3. le api potrebbero modificare i comportamenti di allogrooming, antennazione e trofallasi
  4. il punto precedente potrebbe influire sulla coesione sociale delle colonie.
bty

Facciamo un breve ma utile ripasso.

Il grooming, che letteralmente significa spulciamento, è la rimozione meccanica delle varroe, ma anche di particelle estranee come ad esempio le microplastiche, da parte delle api e può avvenire in due maniere: se le api operano sul proprio corpo si tratta di autogrooming, mentre se lo spulciamento è reciproco allora è allogrooming.Come già consigliato nella puntata precedente, si rimanda al link per saperne di più sul grooming.

L’antennazione, cioè l’uso delle antenne,consente alle api di  effettuare i controlli all’interno del nido: le guardiane ne fanno uso durante il pattugliamento dell’ingresso e, in generale, le api di casa ne fanno uso per veicolare il feromone reale.

La trofallasi è il metodo di scambio del cibo tra le api, con questo sistema di travaso il nettare introdotto dalle bottinatrici nell’alveare viene prelevato dalle magazziniere, elaborato e trasformato in miele per poi essere stoccato nelle celle.

Come si è concluso lo studio?

In presenza di alti tassi di infestazione, le bottinatrici, che possono agevolare l’introduzione di ulteriore varroa, preferiscono effettivamente eseguire la danza nelle zone più periferiche e in prossimità dell’ingresso, preferendo come pista da ballo le celle che contengono cibo rispetto alle celle opercolate infischiandosene della qualità della comunicazione. Non si sono evidenziate differenze tra le celle opercolate e quello aperte: la motivazione di questo risultato ambiguo potrebbe dipendere dal fatto che le danze siano più efficaci sulle celle aperte. Se la presenza della varroa è contenuta le api danzano, senza farsi troppi problemi, sia sui favi centrali che in quelli laterali e non badano alla vicinanza all’ingresso.

Il fenomeno della trofallasi e dell’antennazione aumenta in presenza di infestazione notevole probabilmente l’aumento dell’antennazione, è dovuta dagli odori emessi mentre quello della trofallasi.

In particolare l’allogrooming avviene più di frequente nelle aree centrali, sulla covata scoperta, piuttosto che in quelle periferiche e questo si giustifica con l’osservare che in prossimità della covata le api emergenti portano con loro anche la nuova generazione della varroa. In linea con la teoria dell’immunità sociale, le api svolgono così il grooming nelle aree dove è più alta la percentuale di trovare varroa e tenendo presente il fatto che la varroa tra tutte le api preferisce proprio il passaggio delle nutrici per raggiungere le larve. Lo spostamento al centro dell’alveare dell’attività del grooming evidenzia una demarcazione delle aree di divisione tra api di casa e quelle di campo.
In presenza di infestazione significativa aumenta anche il fenomeno dell’antennazione dovuto probabilmente al cambiamento di odore dovuto alla combinazione di varroa e patogeni.

All-focus

Alla fine della fiera, il vero distanziamento sociale avviene però su larga scala e risponde al fatto che la trasmissione orizzontale, cioè tra le api adulte, aumenta al diminuire delle distanze tra le colonie. In merito si era già espresso Thomas Seeley grazie alle colonie naturali che aveva studiato in più riprese nella Arnot Forest. In un certo qual modo l’apicoltura ha deviato una ipotetica via evolutiva delle api tramite l’invenzione degli apiari. Darwin, non ti arrabbiare!

…Continua…

In copertina: Di Edgar Degas – The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH. ISBN: 3936122202., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=150073

0 Comments

Leave a Comment