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Sei proprio sicuro di voler diventare apicoltore? A scuola di tecnica apistica coi cartoni animati. “I pericoli dell’apicoltura”, episodio 3
5 Apr 2020

Sei proprio sicuro di voler diventare apicoltore? A scuola di tecnica apistica coi cartoni animati. “I pericoli dell’apicoltura”, episodio 3

Post by la redazione

Alle origini dell’apicoltura

Lezione numero tre: dalla caccia di sciami selvatici alla nascita dell’azienda apistica

Ospitiamo oggi due docenti di formazione non accademica, come piacciono a noi apicoltori: quei tipi magari un po’ rudi ma di esperienza, formati sul campo, ricchi di ingegno e astuzie.

Oggetto delle lezioni una accurata ricostruzione dell’evoluzione storica del rapporto con l’ape mellifera, dal mero “furto” del miele  alla pratica zootecnica dell’apicoltura. Un percorso denso di insidie perché le api non sono esattamente collaborative quando si tratta di spartire il loro miele.

Uno che aveva avuto delle intuizioni a dir poco geniali è stato Donald Duck, sì, proprio lui, quel pigro e litigioso di Paperino.

Il rapporto paperi/api-da-miele è chiaramente un sapere antico, come dimostra la sofisticata deduzione di un Paperino floricoltore, in un filmato del 1949 dal titolo ‘Donald Duck the honey harvester’.

Provetto bee liner, servendosi di eleganti astuzie a livello di ricercatori titolati (non ce ne voglia il professor Seeley!), il papero ghiottone arriva presto a scovare il bottino. E sorpresa delle sorprese! Il miele scorre nei barattoli direttamente dall’alveare!!!… non è che forse il copyright di quell’arnia con rubinetto, il flowhive, apparsa in rete pochi anni fa, sia di Walt Disney????

Non vi anticipiamo se il furto di miele andrà a buon fine e Paperino realizzerà il suo piano a dire il vero ancora rudimentale…

… a farci fare un indubbio salto di qualità (dalla caccia all’allevamento!) è il nostro secondo relatore,  Alvaro, il bue protagonista della surreale e spassosa serie nippo-olandese Fantazoo (animazione un po’ datata di ben 104 puntate tratte nel 1987-8 dal fumetto olandese Boes). Chi meglio di un contadino-bue può occuparsi di agricoltura? A fargli da spalla è la tartaruga Camilla, un’amica saggia che cerca di farlo ragionare.

Alvaro infatti tende ad essere un pò spaccone, ma in fondo è un placido bovino. Non che gli difetti comunque un nordico approccio produttivista, tanto che il passo dalla aleatoria raccolta del miele selvatico all’azienda apistica è davvero breve. E’ ancora l’apicoltura dei nostri avi, nel bugno villico, ma non per questo meno organizzata.

Certo, si notano delle carenze macroscopiche, specialmente sui dispositivi di protezione individuale, che, lo si creda o meno, con le api servono anche se si ha in dotazione genetica un carapace!

Pare proprio che addomesticare le api non sia stato così istantaneo e di immediato risultato… l’estenuante lotta alle aggressioni degli orsi (anche loro ci hanno messo del tempo prima di civilizzarsi e applicarsi con metodo alla professione, come nel caso di Medved/Orso) non è nulla di fronte alle sciamature imponenti (che ricordano tristemente l’anno appena trascorso…); l’impresa registrerà ahinoi un totale fallimento.

Camilla e Alvaro con sano realismo ammetteranno che  ‘l’apicoltura procura una cifra di grattacapi’, ma noi esseri umani, non ci si scoraggia per così poco! E prima o poi il miele arriverà nei nostri barattoli!

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