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2 Dic 2019

Le semine autunnali (parte seconda)

Post by Andrea Marziali

Nell’ultimo intervento eravamo rimasti alla comparsa delle prime piantine di Galega, che riprenderemo appena saranno divenute abbastanza grandi per essere trapiantate.

Oggi vorrei dedicare questa parte a tutti gli apicoltori che hanno a disposizione appezzamenti di terreno, più o meno grandi, che potrebbero utilizzare per incrementare la produzione sia di miele che di polline, ritornando a coltivare una tipologia di piante ormai sospinte ai margini nella produzione agricola nazionale: le foraggere.

Si tratta di specie (o consociazioni) utilizzate prevalentemente come mangime per il bestiame d’allevamento. Negli ultimi decenni, però, hanno perso molti spazi di coltivazione poiché gli allevatori si sono convertiti agli insilati pronti, miscele di farine decisamente più pratiche nell’alimentazione degli animali; così piante come la Sulla, la Lupinella e l’Erba medica (ma ce ne sono molte altre) sono state relegate quasi a colture per agricoltori “nostalgici”.

Ho deciso di inserire le foraggere nelle semine autunnali poiché, almeno nella metà dei casi, la semina si effettua ad inizio autunno (se non a fine estate direttamente sulle stoppie del grano) con seme vestito (cioè ancora provvisto di guscio), mentre negli altri casi la semina la si effettua a fine inverno con seme nudo.

Medicago sativa L. (erba medica)

Particolare dell’infiorescenza (foto dell’autore)

E’ sicuramente la regina tra le foraggere occupando, in Italia nel 2019, una superficie di ca. 724.000 ha. E’ una leguminosa perenne con una vita che si aggira sui 4-5 anni, originaria di zone aride, ha una radice fittonante che può raggiungere anche i 3 o 4 metri, arrivando a trovare acqua dove altre piante non arrivano, riuscendo così a non risentire delle estati torride. In periodo vegetativo teme l’umidità che, invece, non crea problemi nei periodi di riposo. Come le altre leguminose è in grado di utilizzare l’azoto fissato direttamente dall’atmosfera per cui avrà solo bisogno di buone concimazioni a base di fosforo e potassio. Non tollera i terreni acidi, prediligendo quelli calcarei di medio impasto, anche a base argillosa ma di buona struttura (tipici dell’Italia centrale e collinare medio adriatica) e la si può coltivare dal livello del mare fino a ca. 1200 m. E’ solita accumulare riserve a livello del colletto e non nelle radici, per cui quando si sfalcia è bene non tenersi troppo bassi. In genere lo sfalcio si effettua in piena fioritura ma chi la coltiva per le api può tranquillamente posticiparlo, ottenendo comunque fieno anche se di qualità inferiore. Io, personalmente, consiglio di posticipare il taglio a dopo la fioritura poiché le piante iniziano ad accumulare riserve proprio durante questo periodo e tagliando troppo presto si rischia di comprometterne i successivi ricacci.

La semina si può effettuare o all’uscita dall’inverno, quando le temperature salgono sui 5-6 gradi oppure ad inizio autunno, dopo lo sfalcio di una graminacea, con 15-20 kg di seme/ha se si ha anche la possibilità di irrigare in caso di siccità cosicché le piantine possano crescere abbastanza da tollerare la rigidità dell’inverno.

L’erba medica ha un potenziale mellifero di ca. 135 kg/ha ed ogni singolo fiore fornisce 0,10 mg di zuccheri. Il miele di erba medica è bianco con sapore ed aroma delicati e retrogusto forte. Il polline è iporappresentato poiché le api imparano a bottinare i fiori lateralmente sporcandosi poco durante la visita.

Per ulteriori informazioni:

http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/erbamedica.htm

http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?f=95&t=7332

Onobrychis viciifolia Scop. (lupinella)

Particolare dell’infiorescenza (foto dell’autore)

Sicuramente tra le mie piante preferite come coadiuvante nell’allevamento delle api, è purtroppo passata dai quasi 50.000 ha del 1999 a poco più di 15.800 nel 2019. E’ una pianta perenne di origine incerta (probabilmente le regioni calcaree ed aride dell’Asia occidentale) che cresce tranquillamente dal livello del mare fino a ca. 2200 m. Molto resistente al freddo, in generale ha la sua massima resa come erba da sfalcio al primo taglio ma la si può tenere tranquillamente in coltivazione per 2 o 3 anni. Ora è relegata nei pascoli di alta montagna. E’ provvista di una buona radice fittonante e si adatta bene anche a terreni sciolti. Come le altre leguminose necessita solo di concimazioni di fosforo e potassio in pre-semina, che si effettua in autunno, al sud, con ca. 120 kg/ha di seme vestito oppure a fine inverno, al centro, con 60 kg/ha di seme nudo. Produce tra le 20 e le 25 tonnellate di foraggio fresco per ettaro e 4 o 5 tonnellate di fieno per ettaro. Come per la medica, lo sfalcio andrebbe effettuato in piena fioritura ma per gli apicoltori consiglio senz’altro di ritardarlo.

E’ un’ottima pianta mellifera, sicuramente tra le preferite dalle api per l’elevata concentrazione degli zuccheri (tra il 42 ed il 55%), e pollinifera, fornendo un polline di colore marrone scuro con un contenuto di proteine superiore al 30%. Il potenziale mellifero si aggira sui 200 kg/ha ed un singolo fiore fornisce 0,25 mg di zuccheri. La fioritura va, di norma, da maggio ad agosto ma non è difficile trovarla ancora fiorita a metà ottobre.

Produce anche mieli uniflorali giallo chiari e delicatamente profumati.

Altre notizie su:

http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/lupinella.htm

http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?f=95&t=4657

Sulla coronaria (L.) Medik. (sulla)

Particolare dell’infiorescenza (foto dell’autore)

Altra foraggera di notevole interesse che viene coltivata su ca. 95.000 ha. E’ una pianta erbacea perenne (anche se a livello agricolo viene coltivata come biennale) tipicamente mediterranea, molto resistente alla siccità ma non a periodi di freddo intenso (-6/-8°C), cresce dal livello del mare fino a ca. 1200 m. E’ ottima per la coltivazione anche in terreni fortemente argillosi e pesanti che riesce a bonificare grazie al suo potente fittone che, penetrando in profondità, permette anche una buona areazione. Come per le altre leguminose foraggere, anche la Sulla è in grado di fissare l’azoto atmosferico gassoso in una forma assimilabile per le piante, grazie ai tubercoli radicali dove è presente il Rhizobium, un genere di batteri simbiontici.

Come le altre, preferisce terreni non acidi, si sfalcia in fioritura per ottenerne fieno (4 o 5 tonnellate per ettaro) e si può seminare sia ad inizio autunno con 80/100 kg/ha di seme vestito, che a fine inverno con 20/25 kg/ha di seme nudo. A differenza delle altre foraggere ha però bisogno assolutamente che nel terreno sia già passata un’altra leguminosa, che sia, cioè, già presente il Rhizobium altrimenti la crescita sarà stentatissima; per ovviare ad eventuale carenze si è soliti trattare i semi con rizobio specifico prima della semina (assullatura).

Fiorisce in primavera (apr-mag) ed ha un potenziale mellifero di ca. 250 Kg/ha ed ogni singolo fiore fornisce ca. 0,68 mg di zuccheri. Bottinata assiduamente dalle api fornisce anche ottimi raccolti di polline di colore arancione brillante. Il miele di Sulla ha un colore dal bianco al giallo paglierino con sapore molto delicato e cristallizzazione molto regolare. La presenza di polline di Sulla in un miele è considerata indice di provenienza italiana.

Per altre informazioni:

http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/sulla.htm

http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?f=95&t=430

Naturalmente, qualora si volesse convertire un terreno alla coltivazione di foraggere, consiglio di rivolgerVi a personale competente provvisto di macchinari idonei, così da poterVi anche indirizzare, eventualmente, per la vendita del foraggio sfalciato dopo la fioritura, in modo da riuscire ad ammortizzare parte dei costi sostenuti.

Bibliografia:

http://www.agraria.org/

https://www.actaplantarum.org/index.php

Giancarlo Ricciardelli D’Albore – Francesco Intoppa

  • FIORI E API IN EUROPA (pdf)
  • COLTIVARE PIANTE MELLIFERE – Ed. Apinsieme

Thomas Silberfeld – Catherine Reeb

  •  GUIDE DES PLANTES MELLIFèRES – Ed. Delachaux et Niestlé – 2013

                

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